giovedì 8 luglio 2010

55 anni del Manifesto Russell-Einstein




9 Luglio 1955 - 9 Luglio 2010
55 anni del Manifesto Russell-Einstein

Da Wikipedia: (http://it.wikipedia.org/wiki/Manifesto_Russell-Einstein)

Per Manifesto di Russell-Einstein si intende la dichiarazione presentata il 9 luglio 1955 (nel pieno della Guerra fredda) a Londra in occasione di una campagna per il disarmo nucleare e che aveva avuto come promotori Bertrand Russell ed Albert Einstein (morto nell'aprile dello stesso anno). Nel documento - controfirmato da altri 11 scienziati e intellettuali di primo piano - Einstein e Russell invitavano gli scienziati di tutto il mondo a riunirsi per discutere sui rischi per l'umanità prodotti dall'esistenza delle armi nucleari.
Tra i redattori del Manifesto vi fu anche Joseph Rotblat, che fu l'unico degli scienziati coinvolti nel progetto Manhattan ad abbandonare il lavoro a causa di contrasti di natura morale. Dopo aver appreso di Hiroshima, Rotblat affermò di essere "preoccupato sull'intero futuro dell'umanità". Rotblat diresse la conferenza stampa di presentazione del Manifesto a Caxton Hall, a Londra. Fu sua la celebre frase (citata anche quando Rotblat ritirò il Nobel per la Pace nel 1995):
Ricordatevi della vostra umanità, e dimenticate il resto.
Il Manifesto invitava a tenere al più presto una conferenza internazionale, che originariamente nei progetti di Nehru doveva tenersi in India. In seguito alla Crisi di Suez, questo progetto fu abbandonato. Aristotele Onassis si offrì di finanziare un incontro a Monaco, ma la proposta fu rifiutata. Infine, Cyrus Eaton, un imprenditore canadese che conosceva Russell dal 1938, si offrì di finanziare una conferenza nella sua cittadina di Pugwash, in Nuova Scozia. La Conferenza di Pugwash per la Scienza e gli Interessi del Mondo nel 1995 ha ricevuto il Premio Nobel per la Pace.

Un estratto del testo:

Nella tragica situazione cui l'umanità si trova di fronte noi riteniamo che gli scienziati debbano riunirsi in conferenza per accertare i pericoli determinati dallo sviluppo delle armi di distruzione di massa.
Quasi ognuno che abbia una coscienza politica ha preso fermamente posizione in una o più di tali questioni, ma noi vi chiediamo, se potete, di mettere in disparte tali sentimenti e di considerarvi solo come membri di una specie biologica che ha avuto una storia importante e della quale nessuno di noi li può desiderare la scomparsa.
L'opinione pubblica e anche molte persone in posizione autorevole non si sono rese conto di quali sarebbero le conseguenze di una guerra con armi nucleari. Molti ammonimenti sono stati formulati da personalità eminenti della scienza e da autorità della strategia militare.
Non abbiamo ancora constatato che le vedute degli esperti in materia dipendano in qualsiasi modo dalle loro opinioni politiche e dai loro pregiudizi. Esse dipendono solo, per quanto hanno rivelato le nostre ricerche, dall'estensione delle conoscenze particolari del singolo. Abbiamo riscontrato che coloro che più sanno sono i più pessimisti. Questo dunque è il problema che vi presentiamo, netto, terribile ed inevitabile.

dobbiamo porre fine alla razza umana oppure l'umanità dovrà rinunciare alla guerra?

ciò che forse più che ogni altro elemento ostacola la comprensione della situazione è il fatto che il termine “umanità” appare vago ed astratto.
Gli uomini stentano a rendersi conto che il pericolo è per loro, per i loro figli e loro nipoti e non solo per una generica e vaga umanità.
Se vogliamo, possiamo avere davanti a noi un continuo progresso in benessere, conoscenze e saggezza. Vogliamo invece scegliere la morte perché non siamo capaci di dimenticare le nostre controversie?
Noi rivolgiamo un appello come esseri umani ad esseri umani:

ricordate la vostra umanità e dimenticate il resto.



Firmato da:

Max Born
Percy W. Bridgman
Albert Einstein
Leopold Infeld
Frederic Joliot-Curie
Herman J. Muller
Linus Pauling
Cecil F. Powell
Joseph Rotblat
Bertrand Russell
Hideki Yukawa