Il governo ha accolto l'ordine del giorno n. 62 collegato al decreto Milleproroghe, a firma Rampelli, Marsilio e Maurizio Turco (Radicali), che impegna l'esecutivo a dare corso a quanto disposto dalla legge 262 del 2005, che disciplina il settore del risparmio e dei mercati finanziari, per la parte che riguarda il ritorno in mano pubblica dell'intera proprietà della Banca d'Italia. La legge aveva infatti previsto questo obiettivo, delegando il ministero dell'Economia ad adottare un regolamento in merito entro il 2008. I governi che si sono succeduti negli anni hanno fatto scadere il termine senza giungere ad alcun risultato. Ma la legge continua a prescrivere che la proprietà della Banca d'Italia debba essere detenuta al 100% da soggetti ed enti pubblici, mentre oggi solo una minotanza delle quote è in mano pubblica, essendo tutto il resto di proprietà delle banche private.
"E' arrivato il momento di far rispettare la legge - commentano Rampelli e Marsilio - e di riportare la proprietà della nostra Banca centrale in mano pubblica. Un'operazione che serve a rendere più trasparente e più autorevole il ruolo di via Nazionale, e a sgombrare definitivamente il campo da ogni sospetto sull'influenza che le banche proprietarie possono avere sull'Istituto che ha il compito di vigilarne l'attività"