lunedì 31 marzo 2008

Il teorema della scimmia instancabile

Stavo cercando delle cose su google e ad un tratto mi sono imbattuto in questo teorema, ora, io posso capire che c'è chi abbia formulato il teorema (che tra l'altro giudico vero), ma c'è anche chi ha speso del tempo per confutarlo!!!

Tratto da wikipedia:
Il teorema della scimmia instancabile afferma che una scimmia che prema a caso i tasti di una tastiera per un tempo infinitamente lungo quasi sicuramente riuscirà a comporre qualsiasi opera letteraria conservata nella Biblioteca Nazionale di Francia. Gli anglosassoni lo hanno riformulato ponendo come risultato finale le opere di William Shakespeare. Il teorema può essere considerato un caso particolare del secondo lemma di Borel-Cantelli.

Jorge Luis Borges, nel saggio La Biblioteca Total (apparso sulla rivista Sur nel 1939), attribuisce questo "teorema" ad Huxley (non specifica però se Aldous o Thomas Henry), ed in seguito lo inserisce (senza però citarlo) all'interno della struttura del suo racconto La Biblioteca di Babele (1941, raccolto in Finzioni). L'idea risale però almeno a Jonathan Swift. Tra i progetti degli accademici di Lagado (incontrati da Gulliver nell'isola di Laputa) vi è infatti la produzione di tutti i possibili testi ottenuti combinando casualmente le lettere dell'alfabeto.

Molti autori hanno confutato la veridicità di questo teorema (si veda Richard Dawkins, L'orologiaio cieco, 1986, capitolo III). La principale obiezione consiste nell'osservazione che il tempo trascorso dalla nascita dell'universo ad oggi non sarebbe stato sufficiente alla scimmia per finire l'opera (si tratta di un'obiezione che evidentemente trascura che l'enunciato del teorema si riferisce esplicitamente ad un tempo infinito) .

domenica 30 marzo 2008

E sopratutto voi, figli miei, che non siete padroni di un cazzo!

sabato 29 marzo 2008

Io sono qui!

Come anche questo test dimostra io posso stare solamente a Destra. Mi dispiace per tutti quelli che mi dicono: "Ma come fai Tu ad essere di Destra?", il test non inganna... :D

ciao a tutti...

venerdì 28 marzo 2008

Bah!



Io Spero sempre che vinciamo perchè siamo la risposta ai problemi e alle speranze di questo paese, se si vince grazie a questi video, io mi chiedo: Ma questo paese si merita di migliorare? bah! comunque meglio di "I'm PD" sicuramente è.

ciao

PDLduepuntozero

giovedì 20 marzo 2008

Si è spento Clarke, padre della fantascienza

Si è spento martedì a Colombo nello Sri Lanka lo scrittore inglese Arthur C. Clarke, ultimo "grande vecchio della fantascienza", autore - tra l'altro - di 2001 Odissea nello spazio, romanzo da cui il regista Stanley Kubrick, nel 1968, ricavò il suo film visionario.

In verità di romanzi Clarke, nei suoi 90 anni di vita, ne ha scritti oltre 80 e centinaia di racconti. E di Odissee ne scrisse una serie, con altri tre romanzi pubblicati con questo nome: oltre a 2001, 2010 Odissea due, 2061 Odissea tre e 3001 Odissea finale).

Nato il 16 dicembre 1917 nella contea inglese del Somerset, durante la Seconda guerra mondiale lavorò per la Royal Air Force, l'aeronautica militare britannica, come esperto radar. Laureato, con il massimo dei voti al King's College di Londra in matematica e fisica, ha avuto fin da ragazzo la curiosità dello scrivere. La sua passione per la fantascienza era accompagnata però da una sapienza scientifica vera e propria. Così, oltre al romanziere, famoso per la verosimiglianza scientifica delle sue opere di fantasia, fu anche un anticipatore di scoperte scientifiche.

Fu lui a intuire l'invenzione dei satelliti geostazionari, che oggi permettono le trasmissioni telefoniche e televisive dallo spazio: corpi celesti lanciati in orbita ad una distanza di 36mila chilometri dalla Terra il che li fa sembrare "fermi" sopra un determinato punto. Adesso è su questa intuizione che poggia tutto il nostro moderno sistema di telecomunicazioni, alla tv, ai sistemi di puntamento missilistico e di intercettazione. Una anticipazione ancora più straordinaria se si pensa che la sua generazione e lui con essa era nata in un mondo non ancora rischiarato chiaramente dalla luce elettrica e si sta spegnendo, lui compreso, dopo aver vissuto almeno altre tre rivoluzioni tecnologiche nell'era digitale.

Negli anni Quaranta, Clarke aveva anche previsto che l'uomo sarebbe sbarcato sulla Luna entro l'anno 2000. Lo presero per matto ma quando Neil Amstrong, nel 1969, toccò la superficie del pianeta, gli scienziati della Nasa riconobbero che Clarke «aveva dato la spinta intellettuale a quella fantastica avventura».

Celebrato quasi come un guru dai cultori del genere fantascientifico, che sfiorano in alcuni casi in specie di sette religiose, Clarke era comunque convinto del suo ruolo di «sentinella» dello spazio. Nel suo primo racconto giovanile, un monolite lasciato sulla luna da extraterrestri con uno scopo preciso di segnalare agli extraterrestri eventuali pericoli interstellari, spunto ripreso poi nel celebre film di Kubrick alla cui sceneggiatura partecipò attivamente.

Del resto, a dimostrazione della fama anche tra gli scienziati, di Clake, ci sono addirittura un asteroide e un'orbita che portano il suo nome.

Lo scorso dicembre, per il suo compleanno, aveva registrato un video-testamento per i suoi numerosi ammiratori finito anche su YouTube. «Ho appena completato la mia novantesima orbita attorno al sole», aveva detto.

Costretto da tempo su una sedia a rotelle, negli ultimi mesi le sue condizioni di salute si erano progressivamente aggravate e più volte si era dovuto ricoverare d'urgenza per quei polmoni che non volevano più saperne di funzionare. Fin quando, l'altra sera, il suo segretario personale, Rohan da Silva, non ha annunciato al mondo: «Sir Arthur si è appena spento all'ospedale Apollo per una crisi cardio-respiratoria».

Dopo il fallimento del suo matrimonio, nel 1956 si era trasferito nello Sri Lanka quando ancora si chiamava Ceylon, da dove non si era più mosso. Nel 1998, quando già era avanti negli anni, fu accusato di pedofilia e lo scandalo che ne seguì ritardò la sua nomina a baronetto. Fu poi scagionato ma la vicenda lo lasciò sempre con un grande amaro in bocca. Il suo domestico, W.K.M. Dharmawardena, ha annunciato che i funerali si svolgeranno non appena i familiari dello scrittore arriveranno dall'Australia, dove risiedono.

Fonte: unita.it

martedì 18 marzo 2008

Per Fortuna Lo sono

Voglio postare la canzone di Giorgio Gaber che non condivido del tutto ma alla fine è bella... sopratutto IO MI SENTO ITALIANO.

Io G. G. sono nato e vivo a Milano
Io non mi sento italiano
ma per fortuna o purtroppo lo sono.

Mi scusi Presidente
non è per colpa mia
ma questa nostra Patria
non so che cosa sia.
Può darsi che mi sbagli
che sia una bella idea
ma temo che diventi
una brutta poesia.
Mi scusi Presidente
non sento un gran bisogno
dell'inno nazionale
di cui un po' mi vergogno.
In quanto ai calciatori
non voglio giudicare
i nostri non lo sanno
o hanno più pudore.
Io non mi sento italiano
ma per fortuna o purtroppo lo sono.

Mi scusi Presidente
se arrivo all'impudenza
di dire che non sento
alcuna appartenenza.
E tranne Garibaldi
e altri eroi gloriosi
non vedo alcun motivo
per essere orgogliosi.
Mi scusi Presidente
ma ho in mente il fanatismo
delle camicie nere
al tempo del fascismo.
Da cui un bel giorno nacque
questa democrazia
che a farle i complimenti
ci vuole fantasia.
Io non mi sento italiano
ma per fortuna o purtroppo lo sono.

Questo bel Paese
pieno di poesia
ha tante pretese
ma nel nostro mondo occidentale
è la periferia. Mi scusi Presidente
ma questo nostro Stato
che voi rappresentate
mi sembra un po' sfasciato.
E' anche troppo chiaro
agli occhi della gente
che è tutto calcolato
e non funziona niente.
Sarà che gli italiani
per lunga tradizione
son troppo appassionati
di ogni discussione.
Persino in parlamento
c'è un'aria incandescente
si scannano su tutto
e poi non cambia niente.
Io non mi sento italiano
ma per fortuna o purtroppo lo sono.

Mi scusi Presidente
dovete convenire
che i limiti che abbiamo
ce li dobbiamo dire.
Ma a parte il disfattismo
noi siamo quel che siamo
e abbiamo anche un passato
che non dimentichiamo.
Mi scusi Presidente
ma forse noi italiani
per gli altri siamo solo
spaghetti e mandolini.
Allora qui m'incazzo
son fiero e me ne vanto
gli sbatto sulla faccia
cos'è il Rinascimento.
Io non mi sento italiano
ma per fortuna o purtroppo lo sono.
Questo bel Paese
forse è poco saggio
ha le idee confuse
ma se fossi nato in altri luoghi
poteva andarmi peggio.

Mi scusi Presidente
ormai ne ho dette tante
c'è un'altra osservazione
che credo sia importante.
Rispetto agli stranieri
noi ci crediamo meno
ma forse abbiam capito
che il mondo è un teatrino.
Mi scusi Presidente
lo so che non gioite
se il grido "Italia, Italia"
c'è solo alle partite.
Ma un po' per non morire
o forse un po' per celia
abbiam fatto l'Europa
facciamo anche l'Italia.
Io non mi sento italiano
ma per fortuna o purtroppo lo sono.
Io non mi sento italiano
ma per fortuna o purtroppo
per fortuna o purtroppo
per fortuna
per fortuna lo sono.

mercoledì 12 marzo 2008

OpenCamp 2008

Finalmente l’organizzazione della seconda edizione dell’OpenCamp è stata ultimata. Si svolgerà il 15 Marzo 2008 presso la Città dell’Altra Economia a Roma e sarà organizzata nel seguente modo:
  • 2 Sale con proiettore e connessione wi-fi
  • 1 Area Install Fest e 1 Area con tavolini a disposizione per poter bloggare comodamente, entrambe con connessione wi-fi.

L’OpenCamp è stato organizzato dal LSLUG - “La Sapienza ” Linux User Group in collaborazione con A.T.I. Comunicazione Aperta e vedrà la partecipazione anche dei seguenti gruppi od associazioni:

Il supporto tecnico sarà fornito da Binario Etico e da T.E.R.R.E. Ques’anno, a differenza dell’anno scorso, abbiamo anche dei media partner che si occuperanno della gestione e registrazione audio-video delle conferenze e delle interviste che si realizzeranno nell’arco della giornata:

Le sponsorizzazioni sono state completate e sono le seguenti:

  • Apogeo che metterà a disposizione a prezzi scontati una selezione del suo catalogo
  • Simplicissimus che ha finanziato la realizzazione dei portabadge
  • Wave che ha messo a disposizione tutti gli apparati per la realizzazione della rete wi-fi
Ricordiamo a tutti coloro che parteciperanno che bisogna iscriversi sul www.opencamp.orgPer quanto riguarda le iscrizioni per l’install fest bisogna iscriversi qui Per qualsiasi altra informazioni potete contattarci sapienzalug@gmail.com

martedì 11 marzo 2008

Storia di un sms

Solo un display davanti agli occhi, ma nella mente la tua immagine, nei miei pensieri parole che non entrano in solo 145 caratteri, le dita sfiorano il telefono, sfiorano i tasti premendoli uno dopo l'altro, il T9 non aiuta, il rimbombo della metro e i suoi sobbalzi rallentano la mia scrittura, ci penso, ci ragiono, cerco una soluzione per dirti come il solo tuo ricordo riempia la mia giornata e la mia vita; Ecco!, ci sono!, ho trovato le parole, le scrivo, le digito veloci sul telefono, mentre scrivo, il mondo non esiste, questo SMS sarà la mia voce, sarà l'estensione della mia anima verso te, sarà il punto di svolta, sarà l'inizio di una nuova era. Ti immagino mentre lo leggi, questo breve eppur infinito SMS, penso alle possibilità che si potrebbero aprire, penso alla possibilità che il solo scriverlo sia un errore, tutto ad un tratto i dubbi mi assalgono, io solo, nella più totale oscurità, circondato da mille occhi luminosi, ognuna è una mia paura, un mio dubbio, devo trovare al più presto una soluzione per uscirne, inviare o non inviare, che fare?
Perdere la possibilità del paradiso e relegarsi in un purgatorio di dubbi, o tentare e sfidare l'ignoto, giocandosi tutto se stesso, tutti i propri sentimenti, tutte le proprie speranze, tutto il proprio cuore?
Il dito lentamente scorre cercando il numero di lei, quelle 10 cifre che potrebbero portare fin da lei il mio io più nascosto, ecco lo trovo!, lo seleziono, ci penso, ogni attimo che passa è una tortura, ogni secondo un dubbio che assale, ma ogni volta è solo il pensiero di lei a farmi andare avanti, devo solo premere "ok", una semplice operazione e quel che sarà fatto, sarà fatto, non ci sarà modo per tornare indietro, solo due possibilità o si o no, mi decido!, un semplice infinitesimale movimento del pollice, sfioro quel tasto che sembra incredibilmente rigido e sul display una sola semplice scritta "SMS inviato".
Ora devo solamente aspettare, anche per sempre, se le fatalità della vita vorranno.

Fine!

La frase saggia
Nascondere a se stessi le verità del proprio cuore è inutile, per quanto uno possa scavare profondamente, per quanto uno possa chiudere a chiave dentro di sè, quello che si prova, questo prima o poi tornerà a mostrarsi e se prima ha fatto male, poi lo farà ancora di più

sottraete 6 mesi

Cosa succede se una persona tutta ad un tratto si trova a far un salto indietro nella propria vita di 6 mesi? Se dopo aver percorso un sentiero di pensieri, tematiche, discussioni, ragionamenti, errori, riflessioni, tutto ad un tratto scoprisse che effettivamente non sono serviti a nulla, ma quello che sentiva, anche se si è cercato di ragionarci sopra, analizzarlo, cancellarlo, a volte nasconderlo e offuscarlo, per sei mesi ho cercato di ragionare su tutte le varie sfaccettature, ero arrivato a una (non) soluzione e dopo non molto, rieccomi punto e a capo. Forse ho sbagliato il modo? Possibile, la ricerca interiore molte volte non porta a strade certe, perché come si dice in gergo uno di fa "i film" in testa, vagliando le varie opzioni, possibilità e probabilità che i fatti vadano poi come si vuole, ma non c'è certezza di nulla.
Dovrò intraprendere un nuovo percorso, cercare un altra strada, forse è più facile di quello che penso.

domenica 9 marzo 2008

La ballata del programmatore



All'ombra dell'ultimo sole
si addormentò un programmatore
tra le sue braccia un manuale
sognando il mare tropicale

Venne alla ditta un committente
con un progetto inconsistente
delle richieste da far paura
"prima di ieri perché ho premura"

E domandò un lavoro immane
con le specifiche più strane
"io voglio tutto e pago niente
ho fretta sono un committente"

Gli occhi dischiuse il softwarista
un video l'unica sua vista
dall'alba grigia fino a sera
incatenato alla tastiera

Battendo i tasti a mo' di ossesso
e trascurando cibo e sesso
riuscì un bel giorno a consegnare
una release preliminare

E si sentiva ormai contento
ma fu sollievo di un momento
già richiamava quel cliente
"qui non funziona un accidente"

Ricominciò il programmatore
a faticar per ore ed ore
sopra un problema assai intricato
nascosto dentro ad un listato

Venne di nuovo il committente
disse "così è meglio che niente
è tuttavia per me importante
fare una piccola variante"

Ma all'ombra dell'ultimo sole
dormiva già il programmatore
tra le sue braccia un manuale
sognando il mare tropicale

sabato 8 marzo 2008

Primavera

E' arrivata la primavera...
Voi direte, ma che stai a di?, ce mancano ancora 10 giorni alla primavera!!!!
Verissimo, molto vero, o per lo meno, è vero dal punto di vista del calendario, ma guardatevi intorno, oggi uscendo di casa per andare a prendere il pane, ho visto una coppia di corvi in amore, il maschio faceva mille mosse buffe :P, fiori ovunque, sole e temperatura finalmente sopportabili, io adoro questo periodo della primavera, non fa caldo e sono belle giornate.

venerdì 7 marzo 2008

La Rana e lo scorpione

Oggi stavo ripensando a me, al mio modo di fare e di agire, a come mi comporto con le persone, questo dovuto a varie vicissitudini e discussioni, ma sono giunto ad una conclusione che è sintetizzabile dalla storia qui sotto proposta.

"Una rana stava serenamente sguazzando in un fiume quando ad una sponda si avvicinò uno scorpione. "Devo passare dall'altra parte" disse "ma non so come fare, io non so nuotare e se provo affogherò. Tu potresti aiutarmi trasportandomi sul tuo dorso, te ne sarei molto grato". La rana perplessa rispose: "Ma se io ti lascio salire sul mio dorso tu potresti pungermi ed uccidermi!". Lo scorpione rassicurò la rana: "Non ti preoccupare, perchè dovrei farlo, se ti pungessi morirei anch'io perchè affogheremmo entrambi nel fondo". La rana si sentì rassicurata dalle spiegazioni dello scorpione e lo fece salire. Quando furono a metà del fiume, lo scorpione punse la rana. La rana stupita dal gesto dello scorpione mentre stava affondando insieme a lui trovò la forza di chiedergli: "Ma perchè l'hai fatto adesso moriremo entrambi?" Lo scorpione rispose "Non ho potuto farne a meno, questa è la mia natura"

martedì 4 marzo 2008

Grandi!!!


L'aura - Basta!

Per me, doveva vincere questa canzone il festival...

Sai che succede amica mia?
C'è chi ora prova a portar via
Sogni giovani che il tempo cullerà,
Pieni di libertà
Gente che resta e che va via
Colpa di un uomo o della democrazia?
Dai peccati Madre Guerra assolverà
Chi la venererà!
C'è qualcuno là
Che ci aiuterà
A dire "Basta!"?
C'è qualcuno là che
Fermare potrà
La violenza?
Sai che succede amica mia?
Quella che oggi è una bugia
L'indomani per qualcuno evolverà
E sarà verità
C'è qualcuno là
Che ci aiuterà
A dire "Basta!"?
C'è qualcuno là che
Fermare potrà
La violenza?
C'è qualcuno là
Nell'immensità
della terra?
C'è qualcuno là che
Vivere saprà
Con la testa?
Quante pietre da scagliare
Tiene in serbo,generale,
Il suo esercito di frode ed empatia?
Quante sono le persone
Che in nome del Signore
Finiranno nella cenere?
C'è qualcuno là
Che ci aiuterà
A dire "Basta!"?
C'è qualcuno là che
Fermare potrà
La violenza?
C'è qualcuno là
Nell'immensità
della terra?
C'è qualcuno là che
Vivere saprà
Con la testa?

lunedì 3 marzo 2008

Roma città sicura de che?

L'altro giorno hanno cercato di rubare la macchina di mio padre mentre ero a Roma, ma grazie al cielo non ci sono riusciti, in cambio mi hanno sfondato la portiera cercando di aprirla, non riuscitoci, hanno sfondato un vetro, non contenti... hanno rubato il navigatore satellitare da 20€ preso con i punti Q8, che tra l'altro più di una volta mi ha portato completamente fuori strada :D.
Io dico ma ve pare normale che uno non pò lasciare la macchina un oretta incustodita, che subbito tentano di rubarla? Ma Roma, non è come dice Veltroni... una città sicura e ideale? Bah, io vedo solo criminalità e sporcizia, nascosto da mille luci e nastri che Veltroni si divertiva a tagliare ogni giorno.
Vabbe... ma per fortuna tutto questo potrebbe cambiare presto.

sabato 1 marzo 2008

Il ruolo dell'università

Stimolato da una discussione aperta ieri nel gruppo di AU (In realtà di parlava d'altro), nella quale esponendo il mio punto di vista, sono stato apertamente contrastato da tutti, anche giustamente, infondo ognuno la pensa come vuole, ma vorrei qui scrivere il mio pensiero sull'argomento.
Il discorso era incentrato su questa domanda: L'Università deve formare figure professionali? Per me no!, o per lo meno, non è un discorso che si può generalizzare, dipende da corso di laurea a corso di laurea, faccio un esempio, ci sono facoltà come ingegneria e architettura, che fin dalla loro costituzione, sono state pensate come facoltà il cui scopo principale è quello di formare una figura professionale, che in un caso è l'ingegnere. Generalizzare è sempre un errore, come pensare che un modella come quello attuale a 3+2 vada bene per tutte le facoltà, secondo me bisogna ricominciare a pensare l'università in due direzioni, da una parte un modello prettamente accademico e dall'altro un sistema di formazione di alte figure professionali, ma senza per questo dire, eliminiamo questa parte o quest'altra. Io ho paura che realizzando troppi corsi altamente professionalizzanti, si finisca per far morire i corsi a valenza prettamente accademica, nella quale vengono formate le menti che avranno lo scopo in futuro di far avanzare la conoscenza del nostro paese (e forse anche di altri), altra paura e che si cominci a tagliare i programmi, adattandoli a quello che in Italia fanno le aziende, che è risaputo non essere all'altezza di quello che fanno società equivalenti all'estero, quindi si andrebbero a tagliare argomenti fondamentali per capire come evolvere determinate caratteristiche, si andrebbero a tagliare argomenti che servono a permettere la ricerca, quindi abbassando il livello culturale del nostro popolo.
Secondo me la soluzione è solo una, fare in modo che in ogni corso di laurea si creino 2 percorsi, uno prettamente accademico, con lo scopo di avviare alla ricerca e all'alta formazione, questo dovrebbe essere un corso di laurea che dovrebbe essere per le facoltà scientifiche realizzato a stretto contatto con il CNR ed enti di ricerca pura, e dall'altro un percorso, che crei figure professionali ad alto livello che lavori a stretto contatto con le aziende che grazie a quella collaborazione possano finalmente trovare spunto per creare del nuovo e far valere finalmente le nostre imprese a livello mondiale.
La cultura è sacra, non sacrifichiamola sull'altare dell'uniformità del mercato.