domenica 21 ottobre 2007

E l'uomo giocò a fare Dio?

Partendo da una nuova frontiera dell’avanguardia biotecnologica com’è la creazione ex-novo di un cromosoma, vorrei indurre opinioni e confronti, su ciò che l’uomo può fare e non può fare con le componenti fondamentali della vita.

Recentemente i giornali hanno riportato la notizia che lo scienziato biotecnologo da alcuni definito “bio-pirata” Craig Venter col suo team di scienziati, è riuscito a creare in laboratorio il primo cromosoma sintetico, cioè la componente base di una forma di vita, e si appresta a breve ad annunciare la prima forma di vita realizzata in laboratorio. Questo è, come dice Ventre, un grande passo per la specie umana perchè “passiamo dalla lettura del codice genetico alla capacità di ri-scriverlo”.

Naturalmente questo annuncio ha alzato numerose problematiche di carattere etico, gran parte irrisolte.La scoperta consiste nell’aver creato un cromosoma sintetico usando solo sostanze chimiche create in laboratorio (anch’esse sintetiche) ricomponendo il puzzle di un cromosoma lungo 381 geni e contenente 580.000 coppie di codice genetico appartenente al batterio Mycoplasma genitalium: gli scienziati lo hanno “denudato” fino ad ottenere il minimo DNA indispensabile a sostentare la vita, togliendogli un quinto delle sue caratteristiche genetiche. Il cromosoma ricostruito sinteticamente, con il nome di “Mycroplasma laboratorium”, è stato trapiantato in una cellula viva del batterio.
Nello stadio finale del processo dovrebbe prendere il controllo della cellula e divenire una nuova forma di vita artificiale.
In generale non è nulla che non sia stato già tentato, cioè il trasferimento di materiale genetico all’interno di un altro essere vivente.
Ma fin’ora erano stati usati dei vettori come ad esempio virus, e permetteva di portare pochi geni per volta. Questa tecnica invece permette di portarne molti di più, e soprattutto apre la strada alla creazione del primo cromosoma umano sintetico, cioè costruito in laboratorio che porterà in futuro alla capacità di curare molte malattie genetiche.

Qui però come già detto sorge il problema etico:

l’uomo può sostituirsi a Dio?

Come studente di SMFN sono favorevole all’evoluzione della scienza in ogni sua componente, credo che si debba usare ogni metodo per curare malattie che senza questo tipo di tecniche sarebbero incurabili e non mi trovo per nulla d’accordo con quelle persone che credono che queste tecniche sia immorali e vadano fermate ad ogni costo, ogni evoluzione della scienza è un bene dell’umanità perché ci permette di capire se l’uomo ha o non ha dei limiti e cosa è giusto e cosa è sbagliato in scienza, bisogna togliersi dalla testa che esiste scienza buona e scienza cattiva perchè non è cosi, la scienza è scienza!!! Poi è l’uso che se ne fa che la rende buona o cattiva.

smfn.blogpolitik.it

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