sabato 23 febbraio 2008

In un futuro

Ognuno di noi, penso, si chieda cosa voglia fare in futuro, oppure si chieda cosa gli succederà in futuro, io sono uno di quelle persone che evita di pensarci, non mi sono mai posto un punto di arrivo, perchè ho sempre pensato che avere una meta sia limitativo per lo spirito dell'uomo, uno deve proseguire per la propria strada, ed a ogni passo valutare quale sia il modo più adatto di procedere, ad ogni passo una scelta, ad ogni passo un interrogativo, un unica condizione, non si può tornare sui propri passi. Darsi un limite fa in modo di sottovalutarsi, si dice a priori, devo arrivare li, con il risultato che quasi mai ci si arriva, uno invece non deve darsi limiti, cosi che l'infinito è sempre di fronte a lui, sa che dopo una metà ce ne sarà sempre un altra, in una serie infinita di limiti :D (Sti termini semi-matematici !!!!)
Ora io sono una persona che pensa che il futuro vada pensato sempre pensando al passato, cercando di capire quello che c'era, quello che al momento c'è e cercando di pensarlo in modo di prendere solo il meglio, o per lo meno, tentando!, mi sono messo, mentre facevo le mille cose della vita, a pensare al mio passato, a tutto quello che mi è successo e al modo in cui ho gestito le evenienze ed ho scoperto quante sono le cose che ho interpretato nel modo sbagliato, quanti atteggiamenti delle persone che avevo vicino non ho compreso, di come molte volte i miei atteggiamenti abbiano portato verso strade diverse da quelle che probabilmente avrebbero dovuto prendere, non che sia scontento di ciò, perchè analizzando con il senno di poi, ho scoperto che forse ho fatto bene, ma non toglie il fatto che quello che ho fatto, non è stata una scelta, ma semplicemente non ho capito la situazione, quindi non avevo la possibilità di scegliere. In un passato più prossimo penso di aver forse sbagliato alcuni comportamenti miei, forse, boh!, non so, parlando con senno di poi, tutto prende una logicità e si riesce a convincersi che alla fine si è fatto bene o ci si distrugge, perchè si pensa di aver fatto male, forse bisogna solo cercare di imparare dai propri errori, cosa che tra l'altro ho sempre fatto, la cosa difficile, è capire quando si sbaglia, perchè se si parte dal presupposto che tutto quello che si fa è giusto e sacrosanto, non si arriva da nessuna parte...
Ogni tanto mi sorge il dubbio, ma ricominciando tutto da capo, farei le stesse scelte? Non sono giunto ancora ad una risposta a questo interrogativo, forse per la mia, enorme e grande insicurezza, che mi porta a pensare delle cose, ma alla fine, quasi sempre anche se con gran malcontento, ad assecondare le decisioni della maggioranza (anche se prima provo a convincere tutti che loro hanno torto :D ). Vabbe... non dilunghiamoci troppo... alla fine si finisce per scrivere tanto e vivere poco...

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