martedì 4 dicembre 2007

L'amore nel medioevo...

Prendo spunto dal post sul sito di un mio amico proponendo un testo di epoca medioevale che parla dell'amore (La mia domanda è... ma non sono passati 1500 e passa anni dal medioevo?):
Andrea Cappellano - De Amore

Che cosa sia l'amore.
II) E dunque prima da vedere che cosa sia l'amore, onde l'amore sia detto, che sia lo suo effetto, entr'a quali possa essere, come l'amor s'aquisti e se ritegna, accresca, menomi e finisca; e di conoscere l'amore cambiato, e quello che ll'uno degli amanti debba fare quando l'altro lo 'nganna.

Per certo amore è pena
III) Amore sì è una passione naturale, la quale si muove per veduta o per grandissimo pensiero di persona ch'abbia altra natura, per la quale cosa alcuno desidera d'averla sovra ogni altra cosa: ciò che ll'amore demanda per lo volere d'ambendui.

Amore si è pena che viene da natura
IV) Che l'amore sia passione, lieve cosa è da vedere: imperciò che anzi che ll'amore tocchil ambendue le parti, niuna è maggiore angoscia, perciò che l'amante sempre teme che l'amore suo non vegna a compimento e che non lavori invano. Anche teme lo romore della gente, anche teme ogn'altra cosa che nuocere li potesse per alcuno modo, perciò che le cose che non sono compiute, per poca cosa vegnono meno. Que' che teme lo povero amante, che la femina non l'abbia per ciò in dispregio, e se sozzo, che per ciò non l'abbia in dispregio, overo che no lasci per un altro più bello di sé; se ricco, dubbia che forse sua scarsità ch'abbia avuta no li noccia. E vuoli ch'io ti dica il vero, niun è che potesse dire la speziale paura ch'ha l'amante. E dunque quello amore, il qual è pur da l'una parte passione, il quale si può chiamare l'amore speziale. Ma poscia che l'amore se compie per ambendue le parti, si hanno maggiore paura, perciò che ciascheduno teme che quello ch' hanno acattato per lor fatica, che per un altro non sia lasciato. La quale cosa serebbe più grave che s' elli avesse avuta speranza ed ella no-lli avesse portato niuno frutto perciò ch'è maggiore dolore perdere le cose ch'egli ha, che quelle in cui ha avuta speranza. Anche teme che non faccia dispiacere al suo amore; anche sono tante le sue paure, che troppo sarebbe grave cosa a dire.

Dell'effetto dell'amore
VIII) Questo è l'effetto dell'amore, che quelli ch'è diritto amante non può essere avaro, e quelli ch'è aspro e no adorno e quelli ch'è di vil gente. sì 'l fa ben costumato; e superbi fa umili e l'amoroso molti servigi fa con umilitade ad altrui. Molto è gran cosa l'amore, che fa l'uomo così vertudioso e ben costumato. Anche ne l'amar è una cosa molto da laudare, che fa l'amante quasi casto, perciò che quelli ch'è innamorato a pena potrebbe pensarse a un'altra, e a pena può sofferire lo suo animo di guatare un'altra, (….)

In che modo s'aquisti l'amore
X) Alquanti dicono che in cinque modi s'acquista l'amore, cioè per bellezza, per belli costumi e per savere bene parlare e per ricchezza e se la femina si dà tosto a l'uomo. Ma mia sentenzia è di tre primi modi che l'amore s'acquisti, e non per li due ultimi, si come t'è mostrato en su' luogo.

Le regole dell'amore:
  1. Nonn è giusta scuda d’amare per cagione di matrimonio.
  2. Chi nonn è geloso, non può amare.
  3. Niuno si può legare all’amore di due.
  4. Certo si è che l’amore sempre o menoma o crescie.
  5. No gli par buono quello che ll’uno amante prende da l’altro oltre sua volontà.
  6. Lo maschio non può amare se non da diciotto anni in su.
  7. Usanza d’amare si è sempre di non albergare nelle cose d’avaritia.
  8. Non si conviene amare coloro colle quali li fosse vergogna di fare matrimonio.
  9. Lo diritto amante non disidera sollazzi d’altro amante con buon cuore, se non del suo amante.
  10. Due anni l’uno amante, se l’altro si muore, ne dé portare vedovatico.
  11. Niuno dé perdere lo suo amore sanza sua colpa.
  12. Niuno può amare se non quello ov’è il suo cuore.
  13. L’amore, dach’è palesato, rade volte suole durare.
  14. Se l’uno amante si dà a l’altro agevolemente, si l’à più a vile, e se con fatica, sì liene vuole meglio.
  15. Usanza è ch’ogna amante, quando l’altro il guarda, d’impalidire.
  16. Quando l’uno amante vede l’altro, di sicuro sì gli batte il cuore.
  17. Lo nuovo amore caccia il vecchio.
  18. Solo lo senno è quello che fa degno catuno d’essere amato.
  19. Se ll’amore menoma, tosto viene meno e rado si raccatta.
  20. L’amante sempre teme.
  21. Della vera gelosia sempre crescie l’effetto dell’amore.
  22. Se l’amante à sospeccione dell’altro, sempre n’è più geloso e portali maggiore amore.
  23. Chi à pensiero del suo amore meno dorme e mangia meno, per le qua’ cose l’usare dell’amare viene a fine quando giace col suo amante.
  24. Lo veragie amante non crede che sia cosa niuna sì beata, se non di poter pensare quello che piaccia al suo amante.
  25. L’amante lievemente non può distorre a l’altro nulla.
  26. L’amante non si può satiare de sollazzi dell’altro.
  27. Picciola presuntione sì stringe l’amante d’avere dell’altro rea sospeccione.
  28. Non suole amare ch[i] è molto luxurioso.
  29. Il diritto amante sempre sanza riposo l’imagina il suo amante.
  30. Nonn è vietata d’amare dui uomini una femina, e due femmine un uomo.

[... ] E sappie che sono XIII i principali comandamenti de l'amore:
  1. Fuggire come tempesta l'avarizia ed esser largo.
  2. Schifare al postutto di dire bugia.
  3. Non dir mal d'altrui.
  4. Non mettere in boce gli amanti.,
  5. Non manifestare il tuo amore a più d'uno.
  6. Servare castitade al tuo amante.
  7. Non turbare con tua saputa l'amore altrui ch'è compiuto.
  8. Non volere amar femina che sia tua parente.
  9. Ubidire in tutto li comandamenti delle donne.
  10. Sempre ti pena, di volere amare.
  11. Sie cortese e gentile in tutte cose.
  12. Non ti storre di fare sollazzi d'amore secondo che vuole lo tuo amante.
  13. E non ti vergognare di dare e di ricevere sollazzi d'amore.

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